L’obbligatorietà dell’azione penale è una finzione, bisogna prenderne atto. La maggioranza vuole dare attuazione a quella parte della riforma Cartabia che prevede da parte del Parlamento l’indicazione di priorità in relazione ai reati da perseguire. L’opposizione e la Associazione Nazionale Magistrati insorgono. Sul punto, alcune considerazioni. Il principio che il Parlamento debba dare una lista di priorità o meglio indicare dei criteri quanto ai reati da perseguire ,è stato introdotto dalla riforma Cartabia approvata sotto il Governo Draghi. Il PD ed il M5S che oggi gridano allo scandalo sostenevano quel governo ed hanno votato quella riforma. Il fatto che oggi accusino la maggioranza di voler fare un golpe ci dà la dimensione di quanto sia sceso in basso il livello di certa politica che pensa che i cittadini non si informino delle cose e che possano essere imboniti a colpi di slogan. L’ azione penale dovrebbe essere obbligatoria ai sensi dell’articolo 112 della Costituzione.In realtà non lo è. Ciò in quanto, nei fatti, è impossibile per i magistrati inquirenti perseguire tutte le notizie di reato che arrivano nei loro uffici.Il problema è non lasciare che le scelte vengano affidate al caso o, peggio, al libero arbitrio.La posizione dell’ANM è sbagliata e , nei fatti , diventa la rivendicazione del potere di decidere arbitrariamente quali reati perseguire e quali no.Senza essere trasparenti nei confronti dei cittadini. Il compito di indicare la linea, a fronte di Pm non eletti dal popolo, spetta al legislatore che deve esercitarla attraverso una legge. I pubblici ministeri, del resto, dovrebbero essere sottoposti soltanto alla legge e seguire linee chiare ed uniformi quando decidono di perseguire un cittadino piuttosto che un altro. Ad esempio, non dovrebbe essere consentito, a fronte di situazioni simili, perseguire taluni e chiedere di archiviare altri e neppure indagare con priorità alcune situazioni, magari di maggiore attualità e mediaticità, trascurandone altre, così consentendo che i relativi procedimenti si prescrivano. La questione però va affrontata in maniera oggettiva perché l’obbligatorietà dell’azione penale è ormai una finzione e bisogna prenderne atto. Il principio contenuto nell’articolo 112 della Costituzione secondo cui l’azione penale è obbligatoria potrebbe creare problemi di costituzionalità alle norme ordinarie approvate in punto. Occorre avere il coraggio di modificare anche la Costituzione costituzionalizzando l’indicazione dei criteri da adottare rispetto all’ esercizio dell’azione penale. Buona domenica e buona settimana.